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11 giugno 1994: Lorenzo Moretto, ventenne di buona famiglia che si divide tra lo studio, lo sport e le ragazze, sta pranzando in casa col padre Giovanni in pausa dal lavoro. Sei uomini della Guardia di Finanza di Milano bussano alla porta dei Moretto, interrompono il pranzo: hanno un mandato di perquisizione e un ordine di cattura e custodia cautelare per il padre. Le ipotesi di reato sono molto gravi: frode fiscale, riciclaggio, persino traffico d'armi. Nella notte Giovanni Moretto viene portato in carcere, a San Vittore. Ci resterà sei mesi. Nell'estate del 1994 Lorenzo smette di essere un ragazzo, si ritrova con la madre e il fratello ad affrontare situazioni che mai avrebbe previsto e prende coscienza dei vincoli che la realtà impone sulle nostre scelte. Ma, sopra ogni cosa, cerca di comprendere cosa abbia fatto suo padre: non può essere colpevole di quanto l'accusano, ma è del tutto innocente? Si è forse immischiato in operazioni ambigue e disoneste? Oppure è vittima di un errore degli inquirenti, tutti tesi a trasformare in abilissimo trader internazionale un contabile di paese? Nell'Italia di Tangentopoli divisa tra fazioni, dove sta la linea che divide il vero dal falso? Cos'è giustizia e cosa arbitrio? Chi è vittima e chi carnefice? Queste domande pesano ancora di più su Lorenzo, perché per isolare la sua famiglia sono stati sufficienti il sospetto e l'accusa. Perché la vita normale non tornerà mai più.